sabato 14 novembre 2020

"Siediti sulla sponda del fiume e aspetta..."

Più o meno l'insegnamento è stato questo e non mi proveniva da Confucio ma da qualcun altro che mi ha insegnato la vita...per quanto la vita si possa insegnare.

Io posso dire questo: sono seduta e aspetto. Aspetto che passi la rabbia ma in testa Max Gazzè continua a ripetermi che "Il tempo non fa il suo dovere e a volte peggiora le cose".

Di certo il tempo non aiuta se non sei tu a volerlo. Il fattore "Volontà" è un po' come il "Libero arbitrio"...una gran fregatura di responsabilità.

Scelte.

Tutti abbiamo una canzone che spiega un momento particolare della propria vita, dove parte il cambiamento, dove inizia la consapevolezza, dove ciò che provi non puoi più sotterrarlo, perché più in basso di così è difficile cadere...a volte pensi la vita ti si accanisca contro, invece ti sta dando una possibilità: tutto intorno a te sta provando a dirti che stai sbagliando, che quella non è la tua strada e che devi cambiare rotta. Non c'è eroismo né romanticismo nell'attaccarti a relazioni/cose/persone che sono nocive e tossiche. 

La mia è Ditmas dei Momford and Sons, una carica esplosiva di energia e dolore...mi ricorda Help dei Beatles.

 Quando John Lennon scrisse Help era in piena fase depressiva e chiedeva seriamente e sinceramente "Aiuto", era infelice e si sentiva in trappola, ma George Martin volle accelerare il ritmo degli arrangiamenti e il pubblico non capì mai ciò che Lennon stava vivendo. Ditmas è un po' così...a dirla con le migliori parole di Massimo Cotto in Rock Therapy Ditmas è "un gran modo di cantare il dolore dell'amore facendo muovere i piedi".

Ditmas è la mia Amen. Ha segnato la fine di qualcosa e dato inizio a qualcos'altro.

Quando ho accantonato la musica per comprendere le parole credo di aver capito davvero John Lennon e il suo gridare Help al mondo.

Ditmas non è un grido...è L'introspezione, il vissuto. Quello che cerco di dire è che ancora una volta aveva ragione De Andrè "E per tutti il dolore degli altri è dolore a metà"....o come cantava Guccini "Vedi cara è difficile spiegare se non hai capito ancora". 

Ogni singola parola di Ditmas mi scorre nelle vene insieme al sangue.

Non puoi salvare i ricordi, perché sono tutti rovinati...è come quando avveleni l'acqua....anche se cade una sola goccia di veleno non la puoi più bere. D'Altro canto mi piace credere che quel che non ti uccide ti fortifica.

A volte, come dice Niccolò Fabi, "Vince chi molla".

Così ho lasciato andare anch'io la mano che mi stringeva la gola, ho disteso le vene e ho aperto le mani, cercando di non trattenere più nulla, lasciando tutto fluire. Ho scoperto che l'aria dal naso arrivava di nuovo ai polmoni, le palpitazioni erano tornati battiti e la testa al suo peso normale. Aveva ragione lui, Niccolò Fabi: "La salvezza non si controlla, vince chi molla".






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