domenica 3 ottobre 2021

Murakami

 

Leggendo la trama ho pensato a “Il pescatore” di De Andrè. 

Murakami o lo ami o lo odi, non esistono vie di mezzo. Tra le due parti c’è una barriera alta come il muro di Berlino. 

L’ho scoperto con Norwegian Wood (titolo tratto dall’omonima canzone dei Beatles) e l’ho amato. Forse perché i libri, come le persone, arrivano “per una ragione, una stagione  o tutta la vita”.

Come tutti i giapponesi il suo linguaggio è diverso dal nostro, la sua è una voce profonda, che ha radici in posti sperduti degli esseri umani (spirito, anima e affini) ma a differenza degli altri autori giapponesi Lui ha un dono: la Visione. Visione dell’insieme, di questo mondo e dell’altro (qualunque altro).

Contiene in sé tutta la magia del cinema.

Non comprendi mai se i suoi personaggi sono giusti o sbagliati, forse perché sono ripuliti da qualsiasi “giudizio” di etichetta e lasciati alla più nuda “comprensione”, a volte “compassione”. Immersi in ogni caso da tanta musica.

La colonna sonora di questo libro è affidata ai Radiohead. 

Murakami è in questo senso il Nick Hornby del Giappone, ovviamente privo dello humor inglese. 


mercoledì 22 settembre 2021

V - Alessandro Mannarino

E pensavo è bello che alla fine di ogni mia caduta ci sia un album di Mannarino a segnare ogni mia ripresa, ogni mio inizio.


V è diverso da tutti gli album ascoltati finora, sembra quasi un'opera di Salgado, viscerale e primitivo.
Non è folk, non è pop, non è nessun genere musicale, è Universo, è tutto e niente...ma soprattutto è tutto.
Quel rumore di fondo, quella voce dell'anima che parla, lo stomaco che fa male e gli occhi a guardare la strada che percorre una Vita Vagabunda e Bandida, è un Fiume nero che scorre...è una foresta che chiama e la voce che risponde, quando tutto brucia, anche le viscere. Soprattutto le viscere.
Ti entra dentro, ti scava dentro, ti uccide e ti riporta in vita, come fosse Rivoluzione, come fosse Amore.
Come solo Mannarino sa fare.